
La tensione tra Israele e Libano ha raggiunto un nuovo picco con un attacco missilistico su Tel Aviv, rivendicato da Hamas. Questo evento segna un’escalation significativa nel conflitto in corso, con ripercussioni potenzialmente devastanti per la regione.
Gli Attacchi di Israele in Libano
Nelle prime ore di questa mattina, Israele ha lanciato oltre 40 attacchi aerei nel Libano meridionale, mirati a sventare un attacco di vasta scala pianificato da Hezbollah. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato lo stato di emergenza per le prossime 48 ore, sottolineando la gravità della situazione.
Secondo fonti militari israeliane, gli attacchi preventivi sono stati necessari per prevenire un attacco imminente da parte di Hezbollah, che avrebbe pianificato di lanciare 6.000 razzi su Tel Aviv. Questo attacco preventivo ha portato a una risposta immediata da parte di Hezbollah, che ha lanciato oltre 320 razzi e droni verso il nord di Israele.
La Rivendicazione di Hamas
Nel mezzo di questa escalation, Hamas ha rivendicato la responsabilità di un attacco missilistico su Tel Aviv. In un comunicato, il gruppo ha dichiarato che l’attacco è una risposta alle recenti operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza e in Libano. Questo attacco segna un cambiamento significativo nella strategia di Hamas, che finora aveva concentrato le sue operazioni principalmente nella Striscia di Gaza.
Reazioni Internazionali
La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione all’escalation del conflitto. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato di monitorare da vicino la situazione e ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele di difendersi. Allo stesso tempo, ha esortato entrambe le parti a cercare una soluzione pacifica al conflitto.
Mentre la comunità internazionale cerca di mediare una tregua, la popolazione civile di entrambe le nazioni continua a vivere sotto la minaccia costante di attacchi aerei e missilistici. La speranza è che una soluzione diplomatica possa essere trovata prima che il conflitto si intensifichi ulteriormente.