
Nel vasto e complesso mondo della medicina, una minaccia silenziosa ma crescente si sta facendo strada, sfidando le fondamenta stesse della salute pubblica globale: i batteri antibiotico-resistenti. Questi microrganismi, noti anche come “superbatteri”, rappresentano una sfida imponente per la comunità scientifica e medica internazionale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha recentemente aggiornato l’elenco dei batteri antibiotico-resistenti, evidenziando quindici famiglie di batteri che non rispondono più agli antimicrobici tradizionali. Questa resistenza antimicrobica (AMR) si verifica quando batteri, virus, funghi e parassiti non reagiscono più ai farmaci precedentemente efficaci, aggravando le malattie e aumentando il rischio di diffusione di infezioni e decessi.
La resistenza antimicrobica è in gran parte il risultato dell’uso improprio e eccessivo degli antimicrobici. L’elenco aggiornato dell’OMS incorpora nuove prove e approfondimenti di esperti per guidare la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici e promuovere il coordinamento internazionale per favorire l’innovazione.
Tra i patogeni prioritari figurano i batteri gram-negativi resistenti agli antibiotici di ultima istanza e il Mycobacterium tuberculosis resistente all’antibiotico rifampicina, che rappresentano minacce globali significative a causa del loro elevato carico e della capacità di resistere al trattamento e di diffondere la resistenza ad altri batteri.
I batteri Gram-negativi hanno la capacità intrinseca di trovare nuovi modi per resistere al trattamento e possono trasmettere materiale genetico che consente anche ad altri batteri di diventare resistenti ai farmaci. Agenti patogeni ad alta priorità, come Salmonella e Shigella, hanno un peso particolarmente elevato nei paesi a basso e medio reddito, insieme a Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus, che pongono sfide significative in ambito sanitario.
Altri agenti patogeni ad alta priorità, come la Neisseria gonorrhoeae e l’Enterococcus faecium resistenti agli antibiotici, presentano sfide uniche per la salute pubblica, tra cui infezioni persistenti e resistenza a molteplici antibiotici, che necessitano di ricerche mirate e interventi di sanità pubblica.
La lista dell’OMS è divisa in tre categorie a seconda dell’urgenza della necessità di nuovi antibiotici: priorità fondamentale, elevata e media. Il gruppo più importante include batteri resistenti a più farmaci che rappresentano una particolare minaccia in ospedali, case di cura e tra i pazienti la cui assistenza richiede dispositivi come ventilatori e cateteri.
Questi batteri possono causare infezioni gravi e spesso mortali come infezioni del flusso sanguigno e polmonite. Sono diventati resistenti a un gran numero di antibiotici, tra cui i carbapenemi e le cefalosporine di terza generazione – i migliori antibiotici disponibili per trattare batteri resistenti a più farmaci.
Il secondo e terzo livello della lista – le categorie con priorità elevata e media – contengono altri batteri sempre più resistenti ai farmaci che causano malattie più comuni, come gonorrea e avvelenamento da cibo causato dalla salmonella.
L’antibiotico-resistenza è tra le 10 principali minacce per la salute pubblica a livello mondiale, e la sua presenza nelle acque reflue è un indicatore della sua diffusione nell’ambiente, che richiede un’azione coordinata e innovativa per contrastare questa minaccia invisibile ma potente.
In conclusione, la battaglia contro i batteri antibiotico-resistenti è una corsa contro il tempo che richiede un impegno globale. È essenziale che la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici procedano con urgenza, e che si promuova un uso responsabile degli antibiotici esistenti per preservare la loro efficacia per le generazioni future. La salute pubblica dipende dalla nostra capacità di rispondere a questa minaccia invisibile ma sempre più tangibile.