
Il mese di luglio 2023 sta mettendo a dura prova le regioni del Nord Italia, colpite da una serie di fenomeni meteorologici estremi e violenti. Dopo il caldo torrido dei giorni scorsi, il maltempo si è abbattuto con forza su Lombardia, Veneto, Trentino e Friuli, provocando danni, disagi e feriti.
Grandine gigante
Uno dei fenomeni più impressionanti è stata la grandinata eccezionale che ha interessato il Veneto il 20 luglio. Chicchi di ghiaccio grandi come palline da golf, e in alcuni casi anche di 10-12 cm di diametro, sono caduti dal cielo con violenza, colpendo auto, case, serre e persone. Si contano circa 110 feriti, per lo più lievi, ma anche alcuni casi più gravi. La zona più colpita è stata quella della Riviera del Brenta, tra Padova e Venezia, ma anche Treviso e i comuni del prosecco hanno subito ingenti danni.
La grandinata è stata causata da un forte contrasto termico tra l’aria calda e umida proveniente dal Mediterraneo e l’aria fredda in discesa dall’Europa centrale. Questa situazione ha favorito la formazione di nubi temporalesche molto alte e cariche di umidità, che hanno scaricato la loro energia sotto forma di pioggia e grandine.
Un fenomeno simile si è verificato il giorno successivo, il 21 luglio, nell’Astigiano, dove sono caduti chicchi di grandine fino a 6 cm di diametro, causando danni a tettoie, auto e serre.
Tornado e fulmini
Un altro fenomeno spettacolare ma pericoloso è stato il tornado che si è abbattuto nel Milanese la mattina del 21 luglio, tra Gorgonzola e Gessate. Si tratta di una tromba d’aria generata da un vortice di bassa pressione che si forma in presenza di forte instabilità atmosferica. Il tornado ha sollevato detriti, alberi e oggetti vari, provocando danni e allagamenti. Fortunatamente non si registrano vittime.
Sempre nella giornata del 21 luglio, due persone sono rimaste ferite da fulmini in due episodi distinti. Una donna è stata colpita da un albero caduto per il maltempo in provincia di Novara, mentre un uomo è stato investito da una scarica elettrica mentre attraversava il centro di Verona. Le sue condizioni sono gravi.
I fulmini sono delle scariche elettriche che si producono quando si crea una differenza di potenziale tra due punti con cariche opposte, come tra una nube temporalesca e il suolo. I fulmini possono essere molto pericolosi per le persone e le cose, soprattutto se non ci si mette al riparo.
Cosa aspettarsi nei prossimi giorni
Il maltempo al Nord non sembra voler dare tregua. Nei prossimi giorni sono previsti ancora rovesci e temporali, anche intensi, che potrebbero interessare anche alcune regioni del Centro Italia come Umbria e Marche. Le temperature subiranno un lieve calo, ma resteranno comunque elevate.
Il maltempo al Nord è legato alla presenza di una saccatura depressionaria che si estende dall’Europa centrale al Mediterraneo occidentale, portando aria fredda in quota e instabilità atmosferica. Questa situazione potrebbe persistere fino alla fine del mese, alternando momenti di schiarite a fasi di peggioramento.
Si tratta di fenomeni che testimoniano l’impatto del cambiamento climatico sul nostro territorio. L’aumento delle temperature medie favorisce l’evaporazione dell’acqua e la formazione di nubi temporalesche più intense e frequenti. Allo stesso tempo, la circolazione atmosferica diventa più irregolare e instabile, favorendo l’ingresso di masse d’aria di diversa origine e temperatura. Questo comporta una maggiore variabilità e imprevedibilità del tempo, con eventi estremi sempre più probabili.