
Nelle prime ore di questa mattina, il Medio Oriente è stato scosso da un nuovo episodio di violenza. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno lanciato una serie di attacchi aerei mirati contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Questo attacco preventivo è stato motivato da informazioni di intelligence che indicavano un imminente attacco da parte della milizia sciita sostenuta dall’Iran.
Le Ragioni dell’Attacco
Secondo fonti militari israeliane, Hezbollah era pronto a lanciare 6.000 missili ininterrottamente per un’ora, colpendo numerosi centri israeliani, inclusa Tel Aviv. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato: “Abbiamo agito immediatamente per eliminare la minaccia. L’IDF sta operando con forza per proteggere i nostri cittadini”.
La Risposta di Hezbollah
In risposta agli attacchi israeliani, Hezbollah ha lanciato oltre 320 razzi verso il nord di Israele, causando danni significativi e ferendo diverse persone. La situazione è rapidamente degenerata, con entrambe le parti che si accusano reciprocamente di aver iniziato le ostilità.
Impatto sulla Popolazione Civile
La popolazione civile, sia in Israele che in Libano, sta subendo le conseguenze di questa escalation. A Tel Aviv, sono stati aperti 240 rifugi e chiuse le spiagge e le istituzioni culturali per garantire la sicurezza dei cittadini. Nel sud del Libano, gli attacchi israeliani hanno causato gravi danni alle infrastrutture locali, comprese le reti elettriche e idriche.
Reazioni Internazionali
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sta monitorando da vicino gli eventi e ha dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti a sostenere Israele. Nel frattempo, il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha convocato un comitato ministeriale di emergenza per discutere gli sviluppi delle ultime ore.
L’attacco di oggi rappresenta un ulteriore capitolo nella lunga storia di tensioni tra Israele e Hezbollah. Mentre entrambe le parti continuano a scambiarsi accuse e attacchi, la comunità internazionale osserva con preoccupazione, sperando in una de-escalation della violenza.