
La situazione geopolitica nell’Europa orientale è sempre più tesa, a causa della guerra in corso tra Russia e Ucraina e delle mosse aggressive di Mosca nei confronti dei suoi vicini. Tra questi, la Polonia si trova in una posizione delicata, essendo membro della Nato e confinante con la Bielorussia, alleata della Russia.
Negli ultimi giorni, la presenza del gruppo Wagner, una milizia privata russa accusata di aver partecipato a vari conflitti in Africa e in Medio Oriente, ha suscitato preoccupazione e allarme a Varsavia. Secondo alcune fonti, circa 10.000 mercenari del gruppo Wagner si trovano ora in Bielorussia, dove hanno iniziato delle esercitazioni militari congiunte con le forze di Minsk presso il poligono di Brest, una città a soli 5 chilometri dal confine polacco.
Il gruppo Wagner è considerato vicino al Cremlino e al suo leader Yevgeny Prigozhin, un oligarca soprannominato “lo chef di Putin” per i suoi legami con il presidente russo. Il gruppo è stato coinvolto in diverse operazioni clandestine e illegali, come il tentativo di golpe in Montenegro nel 2016, l’assassinio di tre giornalisti russi nella Repubblica Centrafricana nel 2018 e l’attacco alla base americana di Deir Ezzor in Siria nel 2019.
La presenza del gruppo Wagner in Bielorussia è vista come una provocazione e una minaccia da parte della Polonia, che teme che i mercenari possano essere usati come una forza d’urto o di destabilizzazione da parte di Mosca. La Polonia ha già espresso la sua solidarietà all’Ucraina e la sua disponibilità a inviare truppe al fianco di quelle di Kiev in caso di escalation del conflitto.
Per questo motivo, il ministero della Difesa polacco ha deciso di rafforzare il confine est spostando unità militari polacche nella zona orientale del Paese. Il segretario del Comitato per la sicurezza nazionale del governo di Varsavia, Zbigniew Hoffmann, ha dichiarato che “l’addestramento o le esercitazioni congiunte dell’esercito bielorusso e del gruppo Wagner sono senza dubbio una provocazione” e che “il comitato ha analizzato possibili minacce, come, ad esempio, il dispiegamento di unità del gruppo Wagner”.
La tensione tra Polonia e Bielorussia è già alta da mesi, a causa della crisi dei migranti che Minsk ha usato come arma contro l’Unione Europea. La Bielorussia è anche sotto sanzioni dell’UE per la repressione delle proteste democratiche scatenate dalla contestata rielezione del presidente Alexander Lukashenko nel 2020.
La Polonia non è l’unica nazione preoccupata per il gruppo Wagner. Anche gli Stati Uniti hanno espresso la loro condanna per le attività dei mercenari russi e hanno chiesto alla Russia di ritirarli dalla Bielorussia. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha dichiarato che “gli Stati Uniti condannano fermamente l’invio da parte della Russia di mercenari del gruppo Wagner in Bielorussia” e che “questa azione dimostra ancora una volta il disprezzo della Russia per la sovranità e l’integrità territoriale dei suoi vicini”.
La questione del gruppo Wagner potrebbe quindi innescare una nuova crisi tra la Russia e l’Occidente, con la Polonia in prima linea. La speranza è che si possa trovare una soluzione pacifica e diplomatica per evitare ulteriori scontri e violenze nella regione.